Diciamo sempre che viviamo in un mondo che corre troppo veloce. E' vero. Sono assolutamente d'accordo.
Società basata sull' "esibizione" :
ma performance di che e per che cosa?
Siamo finiti a bambini che non si sentono abbastanza se non riescono a leggere Proust a 5 anni.
E sottolineo, Proust.
Proust che forse nemmeno a 40 anni lo capisci bene.
Bambini che sono l'oggetto della frustrazione dei genitori:
diventano, poi, larve umane che tirano fuori tutta la storia del "non sono degno di amore".
Bambine che piangono davanti allo specchio, perchè sono convinte che se non rientrano in una maledetta tabella fatta di dati sul peso, sull'altezza e il giro vita, non diventeranno mai capaci o con diritto di lode.
Non devi avere continue approvazioni esterne per affermare serenamente il tuo sè;
però poi vaglielo a spiegare a una dodicenne che controlla ossessivamente se i suoi fianchi sono lievitati:
forse è il rifiuto della vita, della bellezza, della propria voce.
"Io non mi sento di essere, se gli altri non sanno che io sono".
La terra. Quella benedetta. Quella che ti sporca le mani.
Il latte. Quello delle madri.
Le mani affettuose.
La pancia che racconta una storia.
Capelli che sono fieno e gambe forti per correre a giocare.
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