I Greci hanno sempre detto che bello è anche buono.
Che se sei buono, sei bello. Era quasi un automatismo.
Anche nei cartoni Disney la raffigurazione dei protagonisti buoni è quasi "angelica", "leggiadra", "chiara".
Gli antagonisti, antiteticamente, sono "scuri", "impenetrabili", "pesanti".
Con la "Maddalena" in legno di Donatello, il concetto di "perfezione" cambia.
Il legno è morbido, di più facile lavorazione; e le rughe sono fatica, lavoro, consapevolezza.
Voglia di dare. E se dai, sei.
Se sei, sei bello.
E non per forza "bello" significa "perfetto".
Mi chiedo perchè i cambiamenti siano considerati un "non hai resistito abbastanza".
Se cambi, fiorisci.
Se il terreno in cui ti trovi è arido, non puoi diventare fiore.
Nemmeno se in te ci sono già i germogli.
Nella perfezione è insita l'imperfezione.
E il primo posto non è sempre, per forza, primo.
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