Dostoevskij dice "Nadryv".
"Nadryv" significa tumulto e groviglio di sentimenti, significa vita che dilacera le ossa, terra che è in te e che si cosparge sulle pareti dei tuoi organi.
Uno spillo che fa scoppiare un palloncino gonfio, un viaggio nel tuo Ade segreto.
Vuol dire che quando è notte ti risvegli, che il fainomenon nel quale esisti si squarcia e diventa panno per guarire ( dal francone *warjan= tener lontano).
Come faccio a guarire con "Nadryv"?
L'inconscio viene estrapolato, quasi come se fosse un tumore da ripulire : viene sezionato in parti fino all'Archè della tua materia, e con sincerità noumenica ritorna, nuovamente, lindo.
La colpa che ti porti dietro deve essere messa alla luce, così che la malattia nera possa essere abbandonata.
Che ti abbandoni...
Vola via, o ritorna nei posti nei quali ti viene quella cosa allo stomaco ogni volta.
Fino a che non ti passa.
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