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Immagine del redattoreRita Mollo

NIHIL

Aggiornamento: 7 lug 2022


Una volta scrissi che vedevo visi lavati col vuoto.

Com'è possibile?

Quando ci si sveglia, di solito, ci si lava il viso con l'acqua.


E invece no, era vuoto.

Acqua-vuoto.

Lacrime-vuoto.

Sorriso-vuoto.

Tutto vuoto.


E poi scrissi anche, da qualche parte, che i visi erano coperti dal nulla.

Nulli e vuoti; così nulli e così vuoti, ancorchè ci fossero gli occhi, e la bocca, e il naso, sui visi.


Il vuoto, però, credo che abbia una qualche consistenza.

Tipo come il fumo tossico di una casa che brucia.


Il fumo è letteralmente aria. Ma la casa è ricordo. E se quest'ultima non ci fosse stata, il fumo non sarebbe nemmeno nato.


Il vuoto nasce dalla materia che si distrugge: l'ammirazione, la spontaneità, la gentilezza, l'educazione, le strette di mano, le frasi del tipo "la crema solare dietro la schiena, te la spalmo io"...


Si disintegra tutto.

E sembra di essere risucchiati dal letto.




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