Una volta scrissi che vedevo visi lavati col vuoto.
Com'è possibile?
Quando ci si sveglia, di solito, ci si lava il viso con l'acqua.
E invece no, era vuoto.
Acqua-vuoto.
Lacrime-vuoto.
Sorriso-vuoto.
Tutto vuoto.
E poi scrissi anche, da qualche parte, che i visi erano coperti dal nulla.
Nulli e vuoti; così nulli e così vuoti, ancorchè ci fossero gli occhi, e la bocca, e il naso, sui visi.
Il vuoto, però, credo che abbia una qualche consistenza.
Tipo come il fumo tossico di una casa che brucia.
Il fumo è letteralmente aria. Ma la casa è ricordo. E se quest'ultima non ci fosse stata, il fumo non sarebbe nemmeno nato.
Il vuoto nasce dalla materia che si distrugge: l'ammirazione, la spontaneità, la gentilezza, l'educazione, le strette di mano, le frasi del tipo "la crema solare dietro la schiena, te la spalmo io"...
Si disintegra tutto.
E sembra di essere risucchiati dal letto.
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