Un gargantuesco palazzone ( non basta il solo aggettivo, è fondamentale la presenza dell'accrescitivo, altresì) che fluttua pesantemente sugli asfalti, è in grado di far nascere, in noi, sensazioni novecentesche?
Suona strano sentirsi dire che un'epoca potrebbe inserirsi in te, attraversarti e creare persino casa, invece è reale.
Più reale della realtà stessa, credo.
Il Novecento è il periodo del mutamento dei simboli dati per scontati:
il Sole non è più così Sole, ed il colore rosso non è più letterario inferno.
La Stella del giorno desertifica ed il primario colore uccide.
Età delle parole che saltano fuori dai libri, del tempo che passa veloce e degli orologi che lo fanno passare.
Assenza delle regole dell'arte: primi livelli di libertà, di dandismo vero e respiri notturni tra le strade di città.
Cappottini color cammello e scarpe lucide verso il moderno.
Ora, siamo contenti del nostro presente che era novecentesco futuro?
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